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Cartografie critiche e geopoetica. Ricerca basata sulle arti: dalla sperimentazione alla co-elaborazione


L’Accademia di Belle Arti di Venezia nell’ambito del Dottorato di Ricerca OPENSPACE - Intersezioni multimediali fra arti visive e digitali con le produzioni imprenditoriali, le ricerche scientifiche e culturali contemporanee, ospiterà l’incontro e dialogo con Lilian Amaral e Marcos Umpierrez, moderato da Liliana Fracasso

Lilian Amaral 
Luogo: on-line
Data: lunedì 9 giugno 2025
Ora: dalle 14,30 alle 17,30


La ricerca basata sulle arti o Arts-Based Research (ABR) è un metodo di ricerca che utilizza processi artistici e creativi per comprendere ed esprimere esperienze e conoscenze. Questo approccio si differenzia dalla ricerca scientifica tradizionale in quanto privilegia la soggettività e l'esperienza del ricercatore e dei partecipanti.
Nel campo delle cartografie, la dimensione della geopoetica è connotata concettualmente da un modo di fare cartografie critiche e spazializzazione di informazioni situate. Queste si presentano come dispositivi che visualizzano i processi socio-spaziali emergenti e conformazioni di mondi più che umani, resi invisibili da logiche consensuali. In tal senso, riferimenti teorici e pratiche si intrecciano per presentare esperimenti concettuali e artistici impegnati a produrre altre cartografie e modi di vedere il mondo. Queste metodologie, di conseguenza, sono sempre aperte a nuove proposte, che possono emergere poiché valorizzano non solo i risultati dello studio, ma anche i processi e le deviazioni che sorgono lungo il percorso.


Lilian do Amaral Nunes / Lilian Amaral: Artista visiva multidisciplinare, ricercatrice e curatrice internazionale nel campo dell'arte pubblica relazionale nel contesto iberoamericano: arte, tecnologia ed ecoilogia per un'esistenza multispecie https://diversitas.lch.usp.br/catedranomada | https://www.espai214.org/holos/ Dottorato (2010) e Master (2000) presso la Scuola di Comunicazione e Arti dell'Università di San Paolo e l'Università Complutense di Madrid (2000/2010). Post-dottorato in Arte, Scienza e Tecnologia presso l'IA/UNESP (2013). Post-dottorato in Arte e Cultura Visiva presso il PPG FAV/UFG e l'Università di Barcellona/ES (2014). Le sue opere sono presenti in collezioni di musei e spazi pubblici in Brasile e all'estero. Leader del gruppo di co-ricerca e co-creazione in arte, scienza e tecnologia nella rete iberoamericana HolosCi(u)dad(e) / MediaLab UFG BR. Ricercatrice e docente ospite presso il PPGHDL / DIVERSITAS USP. Dirige l'Osservatorio sull'Educazione al Patrimonio e la Rete Internazionale sull'Educazione al Patrimonio (International Network on Heritage Education) nel contesto latinoamericano www.oepe.es/ https://oepe.es/personas/ . Il suo approccio di ricerca si concentra sulle relazioni tra pratiche artistiche, artivismo, ecosistemi poetici e ambientali, co-ricerca e reti di co-creazione contemporanee. Ricercatrice e docente ospite del PPGEAHC dell'UPMackenzie, SP.


Marcos Umpierrez
Luogo: on-line
Data: lunedì 9 giugno 2025
Ora: dalle 14,30 alle 17,30


Le pratiche artistiche collaborative che affrontano la crisi idrica da una prospettiva geopoetica integrano linguaggi tecnologici, metodologie partecipative e uno sguardo critico sui territori in emergenza. Attraverso la creazione collettiva in rete, la sperimentazione sonora e l'uso di piattaforme digitali, si intrecciano spazi di incontro che attivano memorie, affetti e conoscenze situate. In queste esperienze, la dimensione tecnica non si riduce a un mezzo strumentale, ma diventa un asse costitutivo della ricerca e della creazione: la tecnica struttura i modi di relazione, definisce forme di presenza e configura dispositivi di ascolto e produzione collaborativa. L'appropriazione critica delle tecnologie - dagli strumenti di telepresenza ai linguaggi di codifica visiva e sonora - consente di abilitare nuove forme di co-ricerca, dove i processi tecnici sono anche processi sensibili, pedagogici e politici. Queste forme di fare producono un'estetica dell'ascolto e della copresenza remota, in cui l'acqua è concepita come territorio simbolico e politico, capace di articolare resistenze e forme di fare in comunità. La collaborazione transdisciplinare tra artisti, ricercatori e comunità rende possibili forme di abitare la crisi ecologica, generando azioni e narrazioni che mettono in discussione le logiche estrattive e promuovono una cultura della cura, con la tecnica come campo di invenzione situato.


Marcos Umpiérrez, uruguaiano, ha conseguito un Master in Arte e Cultura Visiva presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università della Repubblica dell'Uruguay (UDELAR). È professore a contratto e coordina l'Area dei Linguaggi Computerizzati e la Laurea in Arte Digitale ed Elettronica. È professore a contratto nella Laurea in Comunicazione e Design Visivo, corso di studi condiviso dalla Facoltà di Architettura, Design e Urbanistica e dalla Facoltà di Arti dell'UDELAR, con partecipazione attiva in comitati di laurea e tesi. La sua ricerca articola arte, tecnologia e attivismo, con enfasi sulle pratiche collaborative e territoriali legate all'acqua e all'ambiente. Dal 2018 fa parte di HOLOSCI[U]DAD[E], una piattaforma internazionale di ricerca nell'arte e nella tecnologia che promuove esperienze performative, interattive e multisensoriali in rete. Ha pubblicato in congressi e riviste internazionali e ha esposto il suo lavoro in America Latina e in Europa, collegando l'arte con l'attivismo ambientale. Oltre al suo lavoro accademico, ha partecipato a mostre, performance e progetti in Uruguay, Cile, Argentina, Colombia, Brasile, Spagna e Italia, affrontando tematiche legate all'arte digitale elettronica e all'ambiente. È noto per il suo attivismo in difesa dell'acqua, del territorio e dell'ambiente, essendo membro dell'Assemblea per l'acqua del fiume Santa Lucía in Uruguay .


Intorno allo spazio. Interazioni arte-architettura / SPAZIANDO TRA ARTE ARCHITETTURA E PAESAGGIO. Saggi di incrocio disciplinare con obiettivi teorico-progettuali ispirati ad un’architettura delle relazioni.


L’Accademia di Belle Arti di Venezia nell’ambito del Dottorato di Ricerca OPENSPACE - Intersezioni multimediali fra arti visive e digitali con le produzioni imprenditoriali, le ricerche scientifiche e culturali contemporanee, ospiterà l’incontro e dialogo, in modalità mista, con i professori Jorge Ramos Jular e Renato Bocchi, moderato da Liliana Fracasso. Parteciperanno al dialogo dottorande e dottorandi di diverse università  invitati per un dibattito a proposito dei metodi e delle tematiche di intersezione tra arti, architettura, territorialità e sociale.

Intorno allo spazio. Interazioni arte-architettura

Jorge Ramos Jular
Luogo: incontro on-line su Microsoft Teams  ID riunione: 376 920 542 996 0 Código de acceso: 9Gv6je2F
Data: mercoledì 11 giugno 2025
Ore: dalle 10,30 alle 13.00


Si ritiene che l’insegnamento dell’architettura non debba limitarsi alla propria tradizione per comprendere la nozione di spazio. A partire dalla seconda metà del XX secolo, si è assistito a un progressivo intensificarsi delle interferenze tra l’architettura e altre discipline artistiche, le quali hanno cercato di incorporare aspetti legati alla funzionalità, all’interiorità dell’edificato e all’assenza di centro caratteristica delle composizioni su larga scala.In questo contesto si colloca il lavoro del Gruppo di Ricerca dell’Università di Valladolid, nato con l’obiettivo di approfondire le categorie spaziali tanto in architettura quanto nelle arti visive, con particolare attenzione alle esperienze delle post-avanguardie emerse a partire dagli anni Sessanta del Novecento.L’approccio proposto si distingue per l’integrazione di strumenti propri dell’analisi, della progettazione e della rappresentazione architettonica nello studio di pratiche artistiche affini, al fine di esplorarne le dimensioni tridimensionali e spaziali da una prospettiva meno convenzionale. Tale impostazione intende offrire un contributo teorico-metodologico innovativo nell’ambito della ricerca artistica contemporanea.


Jorge Ramos Jular  Architetto, Professore PhD, E.T.S.A.Valladolid, Coordinatore del Gruppo di Ricerca ESPACIar. Univesità di Valladolid (Spagna)


SPAZIANDO TRA ARTE ARCHITETTURA E PAESAGGIO. Saggi di incrocio disciplinare con obiettivi teorico-progettuali ispirati ad un’architettura delle relazioni.

Renato Bocchi
Luogo: aula 8 Sede Centrale
Data: mercoledì 11 giugno 2025
Ore: dalle 10,30 alle 13.00


“Il mio intervento, in collegamento e in dialogo con la ricerca Espaciar degli amici e colleghi di Valladolid, vuol toccare per veloci sintesi alcuni temi di ricerca che personalmente ho frequentato negli ultimi anni e che nascono da un’attitudine volutamente e rischiosamente inter-disciplinare, ma sempre con finalità di approccio critico a favore di una possibile teoria del progetto: del progetto dello spazio architettonico, dello spazio urbano, del paesaggio, delle relazioni socio-urbanistiche”.

I blocchi tematici proposti, in stretta relazione con le ricerche del gruppo Espaciar, sono i seguenti:
1.  I rapporti tra lo studio dei fenomeni fisici (scienze fisiche) e la progettazione dello spazio architettonico, con riferimento alle esperienze di alcuni artisti contemporanei spagnoli, in particolare dell’artista-architetto Juan Navarro Baldeweg e dello scultore Eduardo Chillida.
2. I rapporti tra l’interpretazione e il progetto dello spazio “vuoto” nella scultura di Chillida e Oteiza e le esperienze di “arte dello spazio pubblico urbano e del paesaggio”.
3. L’interazione del fruitore e dei suoi movimenti negli spazi architettonici, espositivi e di installazione artistica, con riferimento ai rapporti tra architettura d’interni e arti visive e performative


Renato Bocchi è stato professore ordinario di Composizione architettonica e urbana all’Università Iuav di Venezia fino al 2019, ove è stato direttore del Dipartimento di progettazione architettonica tra il 2006 e il 2009. Attualmente è membro del dottorato Iuav e di quello di Architettura, Teorie e Progetto della Sapienza Università di Roma. Il suo principale campo di ricerca riguarda i rapporti fra architettura, arte, città e paesaggio. Il suo libro più recente: Spazio arte architettura. Un percorso teorico, Carocci, Roma 2022. 


Proiettarsi nella materia e nella tecnica: metodi e questioni aperte


L’Accademia di Belle Arti di Venezia nell’ambito del Dottorato di Ricerca OPENSPACE - Intersezioni multimediali fra arti visive e digitali con le produzioni imprenditoriali, le ricerche scientifiche e culturali contemporanee, ospiterà l’incontro con Elena Giulia Rossi, studiosa della Net-Art, curatrice, fondatrice della piattaforma online Arshake, docente e autrice.

Incontro con  Elena Giulia Rossi
Luogo: Ex Chiesetta di Santa Marta
Data: Mercoledì 4 giugno 2025
Ora: Dalle 14 alle 16


Quali sono le sfide quando ci si trova di fronte a materialità e tecnologie intessute di intelligenze ibridate, a volte anche con interessenze di poteri politici ed economici? Come riconquistare una visione multi-prospettica nell’evoluzione di un mondo dove arte, vita, tecnologia, ma anche interessi economici e ripercussioni ambientali sono ormai intrecciate in un’unica matassa?L’incontro è concepito in tre momenti:

1. argomentazione dell’incontro (1h)

2. confronto con il pubblico, gli studenti e le studentesse (15’)

3. confronto uno ad uno con dottorandi e dottorande, in relazione ai loro singoli progetti, con la possibilità di condividere la loro ricerca per discuterne alla luce delle argomentazioni trattate (40’)


Elena Giulia Rossi è nata e vive a Roma. Dopo aver vissuto, studiato e lavorato a Chicago per tre anni (199-2003), è tornata in Italia per approfondire la sua ricerca nell’arte contemporanea, dove i suoi interessi l’hanno condotta in ambiti trasversali e transdisciplinari, al crocevia tra biologia, tecnologia e scienza. In questi percorsi si sono intrecciate le sue esperienze lavorative, tra pratica e teoria, con musei, gallerie, riviste e quotidiani, con la piattaforma online Arshake (www.arshake.com), che ha fondato nel 2014 e che tutt’oggi dirige, e con l’attività didattica presso l’Accademia di Belle Arti di Roma dove insegna, come docente ordinario, Teorie delle arti multimediali. È autrice di Archeonet. Viaggio nella storia della net/web art e suo ingresso nei musei tradizionali (Lalli Editore, Siena 2003) e di Mind the Gap. La vita tra bioarte, arte ecologica e post internet (postmedia, Milano, in corso di pubblicazione 2020).


Perché fare arte? L’impatto dell’arte sul territorio attraverso la lente dell’antropologia


L’Accademia di Belle Arti di Venezia ospita Marco Maria Zanin, artista e dottorando in Antropologia presso ISCTE/NOVA – Instituto Universitário de Lisboa, in un incontro organizzato nell’ambito del Dottorato di ricerca OPENSPACE – Intersezioni multimediali fra arti visive e digitali. Zanin propone una riflessione su cosa significhi “fare arte” oggi: tra crisi ecologiche, fratture culturali e bisogni di riequilibrio.

Incontro con Marco Maria Zanin
Luogo: Santa Marta
Data: 16 maggio 2025
Ore : 11.00 - 13.00


“Cosa significa “fare arte” oggi, in un tempo attraversato da crisi ecologiche, fratture culturali e bisogni profondi di riparazione? In questo intervento, propongo una riflessione situata sulla mia pratica artistica, che si muove all’intersezione tra arti visive, antropologia e attivazione territoriale. Attraverso una selezione di progetti recenti – tra cui Parentele di Terra, É do Mundo e Acacia – esplorerò come il gesto artistico possa agire come dispositivo relazionale, generatore di senso, memoria e connessione. A partire da un’etica del fare ispirata all’antropologia del gesto e alla cura dei contesti, metterò in discussione l’idea di arte come oggetto e la riformulerò come processo incarnato, profondamente radicato nei luoghi e nelle comunità. Discuterò inoltre alcune tensioni metodologiche e scelte operative emerse nel dialogo con artigiani, musei, territori marginali e pratiche decoloniali, con l’obiettivo di condividere strumenti critici utili a chi, oggi, cerca di coniugare ricerca artistica e impegno trasformativo”. 

L'incontro è un’occasione per aprire domande e confronti con i dottorandi su come si possa oggi pensare e praticare l’arte come forma di ricerca capace di impatto reale e duraturo.


Marco Maria Zanin è nato a Padova nel 1983. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia, in Relazioni Internazionali e un Master in Psicologia, ha sviluppato una carriera artistica internazionale esplorando miti e archetipi attraverso la relazione uomo-territorio-tempo. Dottorando in Antropologia presso ISCTE/NOVA, vive tra Padova e São Paulo, dove ha fondato Humus Interdisciplinary Residence per promuovere scambi artistici nelle aree rurali del Veneto .


Tra laguna e mare – Workshop con Francesco Careri


L’Accademia di Belle Arti di Venezia nell’ambito del Dottorato di Ricerca OPENSPACE - Intersezioni multimediali fra arti visive e digitali con le produzioni imprenditoriali, le ricerche scientifiche e culturali contemporanee, nei giorni 11 e 12 maggio 2025 ospiterà l’incontro con l’architetto Francesco Careri.

 

Workshop di Francesco Careri
(Stalker / UniromaTre)

I partecipanti sperimenteranno l’esperienza del camminare come pratica estetica. L’invito è di camminare nella parte meridionale dell’isola di Pellestrina zigzagando ludicamente tra la laguna e il mare. Per i soli dottorandi, già il giorno seguente, si tenterà di presentare una veloce restituzione dell’esperienza, ognuno con i propri mezzi sia individualmente, che in piccoli gruppi che collettivamente. Si cercherà di prendere la città di sorpresa, in modo indiretto, laterale, ludico, non funzionale, attraversando Pellestrina alla ricerca di emozioni, di paesaggi, di luoghi e di storie di abitanti umani e non umani. Si camminerà seguendo alcune semplicissime regole: non si cammina nei marciapiedi né nell'asfalto; non si può mai tornare indietro; la proprietà privata è un tabù; chi perde tempo guadagna spazio. Per presentarsi all’intero gruppo è richiesto di venire con un proprio lavoro (oggetto fisico, foto stampata, video da tablet…), si possono portare materiali da installare, attrezzi da lavoro, strumenti musicali, ma soprattutto scarpe comode e forniti di pranzo al sacco e acqua. Eventualmente, se il tempo è buono, si può considerare anche un costume da bagno e l’asciugamano.
 

Francesco Careri è architetto, co-fondatore del laboratorio Stalker e Professore Associato presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre dove è co-direttore Master Studi del Territorio / Environmental Humanities, ed è responsabile scientifico del Laboratorio di Città Corviale e del Laboratorio CIRCO. è autore di Walkscapes. Walking as an aesthetic practice, Barcellona 2002. (per approfondimenti https://articiviche.blogspot.com/)

 

Domenica 11 maggio
Ore 10.00 Appuntamento al Lido
Ore 10.19 Bus11 fino alla fermata Pellestrina Sant’Antonio
Ore 11.00 Camminata fino a Ca’ Roman (circa 5 km)
Ore 14.42 actv Caroman – Chioggia
Ore 15.28 pullman n 80 fino a Piazzale Roma
Ore 16.31 arrivo a P.le Roma
Postproduzione

 

Lunedi 12 maggio
Accademia di Belle Arti di Venezia
Sede Centrale, aula 28  
(riservato ai dottorandi)

Ore 9.30    - restituzione pubblica dell’esperienza e presentazione lavori
Ore 12.00 - lezione di Francesco Careri sul Camminare come pratica estetica
Ore 14.00 - pausa pranzo
Ore 15.00 - discussione finale
Ore 16.00 – fine lavori


Cultware e prospettive dell'iperintelligenza


Incontro con Cleomar Rocha
Luogo: su Microsoft Teams
Id.: 361 964 162 484
codice: kX9My2iQ
Data: martedì 13 maggio 2025
Ore: 14.00


L’Accademia di Belle Arti di Venezia ospita il prof. Cleomar Rocha (Università Federale di Goiás in Brasile), in un incontro on-line organizzato nell’ambito del Dottorato di ricerca OPENSPACE -Intersezioni multimediali fra arti visive e digitali con le produzioni imprenditoriali, le ricerche scientifiche e culturali contemporanee- presentato dalla coordinatrice del programma, prof.ssa Liliana Fracasso . La conferenza si terrà in spagnolo e inglese e si svolgerà su temi inerenti al cultware, smart cities e iperintelligenza: un’analisi sul rapporto dell’umanità con la tecnologia con focus sulla memoria, la sua esternalizzazione e il conseguente cambiamento dei processi cognitivi. L’evento nasce per esplorare l’impatto dell’IA e della cultura tecnologica sul futuro urbano e quello del singolo, tra sostituzione cognitiva affidata all’’IA e lo sviluppo culturale legato agli interessi tecnologici.


Cleomar Rocha è professore ordinario presso l’Università Federale di Goiás, in Brasile, dove coordina il Programma di Dottorato in Arti, Culture e Tecnologie, dirige il Media Lab/UFG e la rete Media Lab/Brasil. Ha svolto post-dottorati in Città Intelligenti (USP), Poetica Interdisciplinare (UFRJ), Studi Culturali (UFRJ) e Tecnologie dell’Intelligenza e Design Digitale (PUC-SP); è dottore in Comunicazione e Cultura Contemporanea (UFBA) e ha conseguito un master in Arte e Tecnologia dell’Immagine (UnB). È ricercatore di produttività del CNPq/Governo del Brasile.