×

 Accademia di Belle Arti Venezia


FRAMMENTI DI LINGUAGGIO CELESTE: GLI ASTRI DI GIORGIONE E CAMPAGNOLA

Si avvisa che giovedì 13 maggio 2021 sarà presente come ospite il Dott. Giangiacomo Gandolfi del Planetario e Museo Astronomico di Roma Capitale / INAF - Osservatorio Astronomico di Roma, per la presentazione della conferenza: “Frammenti di linguaggio celeste: gli astri di giorgione e campagnola”. 

La conferenza si svolgerà in modalità online alle ore 17:00, al seguente link: https://urly.it/3ck60

Per informazioni contattare la Prof.ssa Gloria Vallese: gloria.vallese@accademiavenezia.it

 

FRAMMENTI DI LINGUAGGIO CELESTE: GLI ASTRI DI GIORGIONE E CAMPAGNOLA:

La conferenza propone un percorso di decodificazione di immagini e simbologie astrali del Rinascimento, che riverberano con particolare insistenza nell’opera di Giorgione da Castelfranco e del suo collaboratore Giulio Campagnola. Questo implica confrontarsi con la grammatica e la sintassi di un linguaggio onnipresente nella cultura occidentale (ed orientale), anche se oggi molto meno avvertito di un tempo: quello del cielo e dei suoi segni.

Illuminando la misteriosa biografia del mito Giorgione, e ricostruendone il contesto storico e l’ambiente culturale, ci muoveremo attraverso capolavori dell’arte rinascimentale come “I Tre Filosofi”, “La Tempesta”, il Fregio di Castelfranco, e tele giorgionesche enigmatiche e dall’incerta attribuzione come  l’ “Omaggio a un Poeta”, il doppio ritratto Borgherini, e i perduti Orfeo di Vienna e Astrologo di Dresda. Toccheremo inoltre opere sfuggenti e poco studiate come l’incisione dell’Astrologo del 1509, l’affresco dello Sposalizio della Vergine della Scoletta del Carmine e quello tizianesco del Miracolo del piede risanato alla Scoletta di Sant’Antonio a Padova, concedendoci perfino un tuffo nella Roma dei Borgia e in quella opulenta di Giulio II e Agostino Chigi.  

Elementi chiave in questo tortuoso percorso esegetico, che congiungerà esordio e conclusione della parabola di Giorgione snodandosi tra innumerevoli suggestioni di ricerca, sono le figurazioni astrali e le allusioni al linguaggio del cielo, che si intrecciano costantemente a rimandi filosofici e letterari. E’ infatti anche attraverso questo “discorso astrale” più o meno velato che passano le complesse polisemie e stratificazioni di senso dell’iconografia giorgionesca: un discorso intrinsecamente ambiguo, per l’umana difficoltà di misurare con sufficiente precisione il cielo e decodificarne correttamente i segni. Proprio attraverso l’astronomia e l’astrologia che permeavano così intensamente il vissuto dell’uomo rinascimentale si individuano le possibili fonti di queste opere affascinanti ma tuttora avvolte da un’aura di mistero, ponendo (forse) premesse utili a dipanare l’ambiguo filo della poetica del pittore di Castelfranco.

 

Giangiacomo Gandolfi

E’ un astrofisico e comunicatore scientifico con una lunga esperienza nel campo, membro dello staff del Planetario di Roma dalla sua riapertura nel 2004 e ricercatore associato dell’Osservatorio Astronomico di Roma dal 2018. 

Svolge ricerche su astronomia e astrologia nell'arte medievale e rinascimentale, con particolare riferimento alla pittura veneta di ambiente giorgionesco, alle stampe, e alle volte astrologiche affrescate dell'Italia Centrale.

Socio della Società Italiana di Archeoastronomia e della European Society for Astronomy in Culture, è stato redattore della rivista "L'Astronomia" e ha collaborato con altre testate tra cui "Darwin" e "ScienzaEsperienza". E' autore di "Il Secondo Big Bang" (CUEN, 2000) e di "Piccolo Atlante Celeste"(Einaudi, 2009).