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 Accademia di Belle Arti Venezia


Incontro dedicato ad Alberto Martini

Disegnatore, pittore, incisore e illustratore italiano.

Dalle inesplorate regioni dello spirito
della vita, o dell'arte, di Alberto Martini

venerdì 26 maggio, ore 10.30
Sede centrale, aula 7BC
 


PROGRAMMA
 

Saluti
prof. Riccardo Caldura
Direttore, Accademia di Belle Arti di Venezia

arch. Filippo Maria Covre
Direttore, Fondazione Oderzo Cultura Onlus

Intervengono

dott.ssa Paola Bonifacio
Specialista d’Arte Moderna e Contemporanea, già Conservatrice della Pinacoteca Alberto Martini

prof.ssa Alessia Del Bianco
docente di Storia del Disegno e della Grafica d’Arte, Accademia di Belle Arti di Venezia

Modera l’incontro

prof.ssa Elena Catra
docente di Storia dell’Arte Contemporanea, Accademia di Belle Arti di Venezia



Alberto Martini Il Maestro veneto che definisce la sua vita “…un sogno ad occhi aperti” e il sonno “…un sogno ad occhi chiusi falsato dall’incubo della realtà”, nasce il 24 novembre 1876 a Oderzo (Treviso) da Maria Spineda de Cattaneis, antica famiglia nobile trevigiana, e da Giorgio Martini, pittore naturalista e professore di disegno. Deve alla grafica le prime opere significative e a Vittorio Pica i primi successi: Pica letterato e critico d’arte, direttore della Biennale di Venezia fino al 1928, diviene infatti fedele amico e sostenitore dell’arte martiniana in ambito italiano ed europeo. Tra il 1903 e il 1905 Martini realizza Lotta per l’amore e il celebre La Parabola dei celibi, passando, con estrema disinvoltura, dai fortunati temi letterari a quelli sociali, che diverranno centrali nel suo operato. Di quelli e della sua arte misteriosa ed esoterica, s’innamorerà perdutamente nei primi anni del Novecento Luisa Casati Amman, la divina, mondana e stravagante ereditiera che sceglierà Alberto come suo pittore ufficiale per divenire “...un’opera d’arte vivente”.  A questo periodo risalgono anche le prime tavole per i racconti di Edgar Allan Poe, impressionanti e straordinarie prove della sua raffinatezza esecutiva, originalità e forza di interpretazione. Ai disegni d Poe lavorerà sino al 1909 e oltre. In questo periodo Martini conosce e frequenta, salvo poi trovarsi in contrasto, l'avvocato Cesare Sarfatti e la moglie di questi, Margherita, attiva nel campo della critica d'arte. Nel 1907 espone nella sala "L'arte del sogno" della VII Biennale di Venezia gli splendidi, inarrivabili e sconvolgenti, oli simbolisti dal sapore nordico La Diavolessa, Notturno, Nel sonno e alcuni disegni di grande impatto emotivo, come La bellezza della donna. Tra il 1914 e il 1915 esegue la prodigiosa serie grafica dei Misteri, le sorprendenti e sarcastiche litografie della Danza Macabra europea (1914-1916), le miniature de Les Orientales di Victor Hugo (1917-19191). Risale a questi anni (1919-20) l'interesse per il teatro (Il cuore di cera), poi, nel 1923, concepisce il Tetiteatro, teatro sull’acqua di sua invenzione cui dedica un anno di studi e progetti. Nel 1928, tuttavia, deluso e amareggiato dal disinteresse dei critici italiani, si trasferisce a Parigi ove, pur non abbandonando l’illustrazione, inizia a dipingere "alla maniera nera" opere di impostazione peculiarmente surrealista che, in seguito, sostituirà e poi alternerà alla maniera "chiara". Nel 1952 espone alla XXVI Biennale di Venezia il suo testamento spirituale: l’enigmatico La finestra di Psiche nella casa del poeta. Si spegne a Milano l'8 novembre 1954.

Paola Bonifacio. Specialista d’Arte Moderna e Contemporanea, è autrice e curatrice d’arte, ideatrice di soggetti e sceneggiature storicoartistiche per la Rai del Friuli-Venezia Giulia. Tra il 2019 e il 2022 ottiene l’incarico di Alta Specializzazione per il Patrimonio Museale del Comune di Treviso, valorizzando e promuovendo le collezioni permanenti attraverso l’ideazione, il coordinamento, l’organizzazione e la comunicazione di mostre, eventi e attività temporanee, anche grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie. Tra il 1999 e il 2019 riveste l’incarico di Conservatrice della Pinacoteca Alberto Martini di Oderzo, della quale ordina il nuovo percorso permanente e la sezione contemporanea, acquisendo e mettendo al pubblico anche l’importante archivio documentale dell’artista, di cui è referente scientifico. Nell’ambito dell’incarico collabora con Regione Veneto all’acquisizione di 268 opere dantesche albertomartiniane, che pubblica con Mondadori Arte per Fondazione Oderzo Cultura. Nel 2005 ottiene il diploma International Visitor Program in Art Management, nell’ambito del Programma USA di interscambio internazionale organizzato dal Consolato Generale degli Stati Uniti d’America in Italia, Dipartimento Stampa e Cultura. Nel 2014 esordisce nella narrativa con Il delitto Winckelmann, da cui nel 2017 trae il soggetto e la sceneggiatura per il documentario televisivo programmato per i 300 anni dalla nascita del grande archeologo tedesco fondatore del neoclassicismo, per la sede Rai del Friuli-Venezia Giulia. È Socio Corrispondente dell’Ateneo di Treviso e membro del Comitato tecnico-scientifico di Fondazione Oderzo Cultura.

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